Troppo inquinamento luminoso, il ciclo mestruale perde la sincronia con la Luna
Negli ultimi 10 anni la luce artificiale è aumentata del 10% all'anno. La conseguenza? Con una luna meno visibile, si riduce fatalmente la sincronizzazione tra ciclo mestruale femminile e cicli lunari, secondo uno studio dell'università di Padova
L'inquinamento luminoso ci fa perdere la bussola. Sempre più. E non è soltanto una questione di stelle e romanticismo, tutt'altro. Ci sono una questione di spreco energetico (le luci accese di notte consumano energia elettrica, aumentando i costi economici e le emissioni di CO₂), l'alterazione dell’ecosistema notturno (le luci artificiali interferiscono con il ciclo naturale giorno-notte, influenzando i ritmi circadiani di molte specie), una riduzione della biodiversità (alcuni animali notturni, come pipistrelli, insetti o uccelli migratori, possono perdere punti di riferimento o essere disorientati, aumentando il rischio di predazione o mortalità) e un chiaro impatto sugli insetti impollinatori.
E per quanto riguarda l'uomo, le conseguenze biologiche più evidenti sono i disturbi del sonno (la luce artificiale nelle ore notturne riduce la produzione di melatonina, l’ormone che regola il sonno, causando insonnia o disturbi del ritmo sonno-veglia) e l'aumento di stress e affaticamento visivo. Ma c'è dell'altro.
Perché se non v'è dubbio che il fenomeno sia in netta crescita (dal 2011 al 2022, la luminosità artificiale è aumentata mediamente del 9,6% all'anno, con un raddoppio ogni 8 anni), le ultime evidenze scientifiche "fotografano" conseguenze fatali sulla sincronia tra cicli mestruali e ciclo lunare, meccanismo che regola l'etologia di molte specie animali. Una sincronizzazione che, nel caso degli esseri umani, sarebbe stata compromessa, o quanto meno limitata, dall'introduzione massiva di illuminazione a LED e dall'utilizzo diffuso di smartphone.
Il comportamento riproduttivo è spesso, in natura, sincronizzato con una determinata fase del ciclo del nostro satellite, circostanza che aumenta il successo nella procreazione. E negli esseri umani? Qui la situazione è controversa: l'influenza diretta della luna sul comportamento riproduttivo è controversa, in letteratura scientifica. Ma è già stato dimostrato come i cicli mestruali femminili si sincronizzino in maniera intermittente con i cicli di luminanza (che descrivono la quantità di luce lunare visibile nel corso del mese, che varia dalla luminanza minima del Novilunio alla luminanza massima del Plenilunio) e/o gravitazionali della luna (l’influenza gravitazionale della Luna sulla Terra che provoca le maree). Con l’avanzare dell’età e l’esposizione alla luce artificiale notturna, i cicli mestruali tendono ad accorciarsi e la sincronia con la luna si perde.
C'è ora uno studio appena pubblicato sulla rivista «Science Advances» e che vede tra gli autori Sara Montagnese e Alberto Ferlin, del Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova e Rodolfo Costa del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova, che ha dato risultati importanti. Già, perché i ricercatori hanno dimostrato come i cicli mestruali di 176 donne che ne avessero registrato l’inizio per almeno due anni fossero sincronizzati con il ciclo lunare in modo molto evidente fino al 2010, anno dell’introduzione massiva di illuminazione a LED in Europa, che si è aggiunta all’utilizzo diffuso di smartphone.
Con l’aumento consistente dell’inquinamento luminoso, dal 2010 in poi, la sincronizzazione si osserva prevalentemente nel mese di gennaio, quando le forze gravitazionali esercitate dal sistema Sole-Terra-Luna sono più forti. Di questo i ricercatori hanno trovato conferma anche analizzando l’andamento temporale di ricerche Internet pertinenti (ad esempio “dolore mestruale”) con Google Trends, strumento che consente di valutare l’interesse nel tempo e in diverse regioni per specifici argomenti. «Sembra quindi probabile che la crescente esposizione notturna alla luce artificiale interferisca con la sincronizzazione con i cicli lunari di luminanza – spiega Sara Montagnese –. Complessivamente, la sincronizzazione tra il ciclo mestruale femminile e i cicli lunari è quindi ridotta rispetto al passato e rimane rilevabile prevalentemente nei periodi in cui le forze gravitazionali nel sistema Sole-Terra-Luna sono più intense».

La luce artificiale non solo “oscura” la luce naturale della luna, ma tende anche ad accorciare la durata del ciclo mestruale, collegata all’età e alla fertilità femminile.
I risultati appena pubblicati potrebbero avere implicazioni importanti non solo per la fisiologia e il comportamento, ma anche per la fertilità e soprattutto la sua nota riduzione nel mondo occidentale.