San Lorenzo, piccola guida per appassionati astrofili
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San Lorenzo, piccola guida per appassionati astrofili

Si avvicina uno dei fenomeni più emozionanti e romantici dell’anno. Con un astrofisico di primo piano, Giovanni Covone, sfatiamo falsi miti sulle "stelle cadenti". E scopriamo che...

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by Pina Di Prisco

 

La parola “desiderare”, dal latino desiderium, “protendere verso le stelle, sentirne la malinconia”, svela il legame ancestrale che l’uomo ha da sempre con il cielo: luogo di misteri e oscurità, certo, ma anche di sogni luminosi e brucianti. L’astronomia, disciplina esatta e rigorosa unisce poesia e scienza permettendoci di comprendere al meglio questi fenomeni così affascinanti, come quello del 10 agosto, per esempio. San Lorenzo, la notte dei desideri, e tra le spiagge infuocate e i terrazzi bui, gli uomini alzeranno gli occhi al cielo nella speranza di osservare la scia luminosa tanto sperata. 

a night sky filled with stars and shooting stars
Photo by Clay Banks


Giovanni Covone, astrofisico, divulgatore e professore associato presso l’università degli studi di Napoli Federico II, condivide con GrandTour una piccola guida per appassionati astrofili. «Il fenomeno non riguarda solo San Lorenzo, anzi, raggiunge il suo picco il 10 agosto e va scemando fino al 13, inoltre non parliamo di stellema dello sciame delle Perseidi: piccoli frammenti di roccia e polvere cosmica. - esordisce - La maggior parte, sono poco più grandi di un’unghia di un nostro dito. Le Perseidi, entrando ad altissima velocità nell’atmosfera terrestre, si incendiano, rilasciando, così, la scia luminosa che tanto ci affascina». Ma da dove arrivano questi detriti luminosi? «I frammenti sono spesso residui lasciati dalle comete durante il loro passaggio vicino al sole», afferma Covone. Le Perseidi, per esempio, derivano dalla cometa Swift- Tuttle. «Quest’ultima, compiendo il suo viaggio cosmico, rilascia in prossimità del Sole detriti, le meteore. Quando la Terra attraversa quella regione di spazio, i detriti bruciano nell’atmosfera regalandoci lo stupefacente spettacolo celeste a cui siamo abituati». 

Giovanni Covone


 «Per osservare il fenomeno, non servono strumenti, l’importante è trovarsi in un luogo buio e con un orizzonte più ampio possibile. - aggiunge Giovanni Covone, che da sempre si interessa della ricerca di esopianeti e di divulgazione scientifica. -Se si è fortunati, si avrà la possibilità di ammirare decine di scie luminose»
Tuttavia, sottolinea Covone, «la luna piena di stanotte non favorirà molto la visibilità delle Perseidi ma le più brillanti saranno comunque visibili. Stanotte inizia il picco, fino al 12 agosto, quando il fenomeno andrà pian piano scemando»
Lo sciame delle Perseidi non è l’unico visibile a occhio nudo. «Esatto. - conferma Covone - Le Perseidi sono molto note per la loro forte intensità, tuttavia fenomeni simili possono essere visibili in diversi periodi dell’anno. È il caso, per esempio, delle Leonidi, visibili a novembre, o delle Liridi ad aprile». 

 

 

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