Da amichettismo a pezzotto, ecco come cambia la nostra lingua
La Treccani ha consegnato le nuove parole del 2024. Confermando che l'italiano è in continua evoluzione. Ma perché non ci accontentiamo del nostro vocabolario? Ecco le risposte
La lingua cambia. Si evolve. Risponde alle sollecitazioni della contemporaneità. Si contamina, soprattutto: mutevole e plastica, a volte finisce col sorprenderci. Regola numero uno: evitare eccessi reazionari o di iper-protezione: è così da sempre. Sopravvivranno le parole essenziali, del resto siamo noi parlanti a decidere, spesso inconsapevolmente.
Non è un gioco, allora, scoprire i neologismi dell'italiano individuati dalla Treccani nel 2024: ci sono, tra gli altri, amichettismo (e non è una buona notizia, visto che il termine la tendenza politica a creare corsie lavorative preferenziali, o benefici di qualunque tipo, alla cerchia delle amicizia) e arciterrorista, pezzotto e agrobiodiversità, ma anche trenopolitana e fuffa guru, qui c'entra anche un certo tipo di satira.
D'accordo: su qualcuno si potrebbe soprassedere, qualchedun altro è destinato a non avere fortuna. Ma quel che è evidente è che il nostro modo di parlare risponde all'esigenza di raccontare (e comprendere) un mondo in continua evoluzione.
Anche per questo Treccani dà spazio a espressioni legate alla politica come campo largo, spacca-Italia, autonomia differenziata (sigh!) e anche vannacciano (nulla di nuovo, il meccanismo di formazione lessicale è ben radicato, cambia soltanto la base di partenza).
"Il nostro è un compito di osservatorio della durata di vita di queste parole - spiega la Treccani - e nel Libro dell'Anno Treccani 2024 ci siamo limitati a registrare le forme pià diffuse nei mezzi di informazione, consapevoli che spesso poche di queste parole sono destinate a durare e a entrare stabilmente nell'uso dei parlanti e nei dizionari della lingua italiana".
L'intelligenza artificiale
I grandi cambiamenti della nostra società, si diceva: su tutti, la pervasività del'intelligenza artificiale: così, tra le neoformazioni linguistiche italiane di quest'anno che potrebbero affermarsi si segnalano IA-taliano, che indica la varietà di italiano scritto prodotto da vari tipi di IA generativa, e 5.0, che designa il ciclo produttivo, basato sullo sviluppo delle tecnologie dell'ICT, sulla robotica e sull'intelligenza artificiale.
Inglesismi no-stop
Tra i vocaboli segnalati dai linguisti della Treccani e ricavati in gran parte dai media - o meglio dagli organi di informazione - troviamo inoltre numerosi anglicismi assieme a parole derivate dall'inglese, come alcolock, pandoro-gate (che designa il caso Ferragnez), dissing, Swift economy, top jobs, pommelier, crush, brat, starmerismo, Maga o boppone. "La diffusione dell'inglese nel linguaggio comune - osserva la Treccani - è sempre molto forte, per l'influenza dei social media e, piu' in generale, di Internet, della musica e dell'innovazione tecnologica". Ma non tutto e perduto in qualche caso l'espressione inglese viene sostituita con la corrispondente e più comprensibile frase italiana, come è successo con coordinatore di intimita' che traduce l'inglese intimacy coordinator.
Perché creiamo nuove parole?
Per gli appassionati del genere, rimandiamo al dizionario dell'Accademia della Crusca, che sul tema ha più volte fornito interessanti approfodimenti. Spiegando, per esempio, che "l'esigenza di trovare una nuova parola, senza considerare in questa occasione l'acquisizione di elementi nuovi da altri sistemi linguistici, può nascere da molti e diversi motivi, come la necessità di denominare nuovi oggetti, nuove operazioni, di dare maggiore espressività e incisività ad un testo o anche semplicemente di essere originali ed eccentrici; ma la creazione di una nuova parola non ne garantisce il successo nell'uso che è condizione indispensabile alla sua affermazione". E ancora: "La formazione di una nuova parola può avvenire attraverso la composizione di elementi lessicali e morfologici preesistenti nella lingua (come tutte le formazioni prefissate o suffissate del tipo antipirateria e medicalità), mediante il cambiamento di categoria grammaticale (molti sono ad esempio i casi di participi presenti sostantivizzati del tipo utente, mordente) o in seguito allo spostamento di significato di una parola già esistente (come ad esempio navigare nel linguaggio informatico)".
Sul successo dei neologismi, come si accennava, si apre un altro capitolo: molte le parole effimere, "legate a un particolare prodotto, a una campagna pubblicitaria di successo, ma limitata nel tempo e quindi incapace di far penetrare le nuove parole nella comunicazione corrente".