Morti improvvise nei giovani e vaccini anti-Covid, Burioni: "Ecco la verità"

L'intervento del virologo: "Non è possibile dire che il vaccino è la causa di queste morti se il numero di decessi nei giovani dopo le vaccinazioni del 2021 è invariato rispetto a prima dell'invenzione dei vaccini"

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Morti improvvise nei giovani e vaccini anti-Covid, Burioni: "Ecco la verità"

Con un intervento sul suo profilo social, il noto virologo, immunologo e divulgatore scientifico Roberto Burioni, Ordinario di Microbiologia e Virologia all'università San Raffaele, è tornato sul tema del presunto legame tra vaccini anti-Covid e decessi in età giovanile.
"I novax a ogni giovane che muore (una notizia orribile che ha un grande impatto emotivo) danno la colpa al vaccino. - ha spiegato - Ma è possibile dire che il vaccino è la causa di queste morti se il numero di decessi nei giovani dopo le vaccinazioni del 2021 è invariato rispetto a prima dell'invenzione di questo vaccino? Ovviamente no". Burioni fa riferimento ai dati Istat. "La mia analisi è limitata alla fascia di età tra i 10 e i 29 anni dal 2014 al 2023 (ultimo anno disponibile).  - spiega - Sono andato a calcolare quante persone sono morte ogni anno in questa fascia di età (10-29) e il risultato lo vedete nel grafico. Nel 2020 sono morti meno giovani perché, a causa del lockdown, abbiamo avuto meno incidenti e altre cose di questo tipo, ma come potete vedere dopo il 2021 (anno della vaccinazione di massa contro il Covid) non c'è nessun aumento rispetto della mortalità dei giovani rispetto a quella che si verificava prima della messa a punto di questo vaccino. 

Dunque la situazione è chiarissima: il numero di morti improvvise non è aumentato, dunque il vaccino non c'entra proprio niente. Peraltro in questo caso è difficile pensare che i dati siano alterati, visto che falsificare una morte o l'età del morto in un certificato di decesso è una cosa irrealistica. 

Per cui chi a ogni morte improvvisa dà la colpa al vaccino è prima di tutto un ignorante, che non si è documentato prima di parlare; poi un irresponsabile perché abusando della libertà di parola che fortunatamente è garantita nel nostro Paese mina la fiducia delle persone nei vaccini causando un gravissimo danno alla sanità pubblica".

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