Le zanzare sono arrivate anche in Islanda. E non è una buona notizia

Le zanzare sono arrivate anche in Islanda. E non è una buona notizia

La crisi climatica spinge sempre più a nord le popolazioni di insetti: esemplari di  Culiseta annulata sono stati trovati sull'isola che confina con il circolo polare artico. E gli esperti commentano: "Hanno una sorprendente capacità di adattamento"

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by Pasquale Raicaldo

Il metaforico semaforo verde arriva dalla crisi climatica: l’Islanda non è più un Paese inospitale per gli insetti. Proprio così: per la prima volta nella sua storia sono state trovate delle zanzare. Si tratta, nella fattispecie, di tre esemplari di Culiseta annulata, una specie della famiglia Culicidae, che vive in tutto l'emisfero euroasiatico settentrionale. E che a queste latitutidini, sinora, non aveva mai fatto capolino.
Due femmine e un maschio sono stati individuati nella zona di Kiðafell e Kjós, area a nord della capitale Reykjavik, con il determinante contributo della citizen science: prelevati con corde impregnate di vino, metodologia utilizzata per  le tarme, sono stati identificati da un entomologo Matthías Alfreðsson, di stanza all’Istituto di scienze naturali dell'Islanda.


Benchè sia la prima volta in assoluto, la sorpresa dei ricercatori è solo parziale: in Islanda l’aumento delle temperature è quattro volte superiore a quello del resto dell’emisfero settentrionale e l’ultimo rapporto del Global Heat Health Information Network, ha registrato, lo scorso, 15 maggio il record di 26,6 gradi di temperatura nella centralina di rilevamento dell'aeroporto di Egilsstaðir, nella parte orientale del Paese.  Un record assoluto. Quanto basta, soprattutto, per creare condizioni favorevoli alle zanzare, su un territorio che peraltro presenta abbondanti habitat di riproduzione, laghi e stagni in primis: Culiseta annulata è, del resto, una specie considerata resistente al freddo. Fortemente indiziata, dunque, per stabilirsi in un futuro non troppo remoto in Islanda. “Anche perché – spiega Marco Salvemini, professore associato di genetica all’università degli studi di Napoli Federico II - la specie ha già saputo adattarsi a temperature più basse e non ha la cosiddetta diapausa, il fenomeno per cui gli adulti non riescono a svernare e muoiono nei mesi freddi mentre le uova deposte a fine stagione vanno in una sorta di letargo e schiudono poi l'anno dopo con l'arrivo del caldo”.
Del resto l’area di distribuzione delle zanzare va ampliandosi sempre più: uova di zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti) sono state trovate quest’anno nel Regno Unito, la zanzara tigre asiatica (Aedes albopictus) è arrivata fino al Kent, a sud-est di Londra. Impensabile, fino a qualche anno fa. 

Marco Salvemini, biologo dell'università di Napoli Federico II


La crisi climatica e il riscaldamento globale favoriscono la diffusione delle zanzare a latitudini un tempo naturalmente precluse alle loro popolazioni, alimentando peraltro l’allarme sanitario legato alla diffusione delle malattie che sono in grado di veicolare. “Un problema duplice. - commenta ancora Marco Salvemini - Da un lato, i cambiamenti climatici rendono adatti alle zanzare anche habitat fino a pochi anni fa troppo freddi. Dall’altro, constatiamo l'enorme capacità di adattamento di molte specie di zanzare invasive, che riescono in poche generazioni ad adattarsi a nuovi ambienti e climi. Ad oggi – annota Salvemini – solo l’Antartide resta senza zanzare, anche se ospita di fatto un loro lontano parente, il dittero Belgica antartica, appartenente allo stesso sottordine dei Nematocera, unica specie di insetto antartico ad oggi nota”. 

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