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Il diario in orbita dell’astronauta Matthew Dominick

Il diario in orbita dell’astronauta Matthew Dominick

Al comando della missione SpaceX Crew-8 della Nasa, ha restituito attraverso X istantanee e timelapse riprendendo il pianeta da più di 400 chilometri di distanza: "Un privilegio condividere questa meraviglia con l'umanità"

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by Pasquale Raicaldo

Si dice fortunato. Proprio così, fortunato. «Ho avuto l’opportunità di volare nello spazio, avvertendo la responsabilità di dover condividere con l’umanità le incredibili visioni della Terra e del cosmo», spiega.
Quello dell’astronauta dalle Nasa Matthew Dominick, comandante della missione per la Stazione Spaziale Internazionale il 3 marzo 2024 come comandante della missione SpaceX Crew-8, partito a marzo per la Stazione Spaziale Internazionale, è diventato un vero e proprio diario di bordo. Un diario condiviso con i suoi follower su X attraverso l’account @dominickmatthew, uno straordinario album in grado di restituire la bellezza del nostro pianeta, catturata dall'orbita terrestre bassa durante i suoi 235 giorni nello spazio. 

Ci sono così il bagliore delle aurore e le comete che attraversano l’orizzonte, durante un’alba orbitale: immagini scattate con cura, grazie a ottime competenze di astrofotografia, un impegno quasi quotidiano che ha accompagnato Dominick nel suo viaggio straordinario, 99.708.603 miglia attorno alla terra raccontate attraverso 500 mila foto, scattate in condizioni di microgravità. C’è la meraviglia dell’universo, ma ci sono anche – spesso attraverso una prospettiva irresistibilmente leggera – i momenti spensierati dell’avventura, dalla pulizia della macchina fotografica – impresa non semplice, in microgravità - all'arrivo della frutta fresca, fino alla condivisione di una serie di spunti dalla cassetta degli attrezzi della ISS. 
Il tutto, naturalmente, mentre l'astronauta non perdeva di vista lo scopo primario del suo viaggio: a bordo della Stazione, si svolgono centinaia di esperimenti scientifici e si supervisiona l'arrivo e la partenza dei veicoli cargo del Segmento orbitale americano.


«Documentando e condividendo queste esperienze, l’astronauta demistifica le complessità del viaggio spaziale, rendendolo un viaggio accessibile e comprensibile per tutti», spiega con orgoglio la Nasa. Proprio così: coltivando un legame quotidiano e profondo con i suoi follower, Domick li incoraggia a condividere la bellezza e la realtà della vita oltre il nostro pianeta.

L'astronauta americano segue, di fatto, la scia di predecessori altrettanto ispirati, non ultima la nostra Samantha Cristoforetti: lei il suo diario di bordo l’ha affidato soprattutto alla scrittura di “Diario di un’apprendista astronauta”, il libro edito da La Nave di Teseo nel quale racconta i suoi sette mesi in orbita attorno alla Terra sulla Stazione Spaziale Internazionale, svelando l'intensa vita di bordo con gli occhi meravigliati di chi diviene, giorno dopo giorno, un essere umano spaziale: dalla scienza alla riparazione della toilette, dall'arrivo di astronavi cargo alle passeggiate nello spazio dei colleghi, dagli allarmi alla routine, dai grandi avvenimenti alle piccole scoperte, dai rituali al taglio dei capelli. Soprattutto, confessando con grande candore: «Quando i motori del razzo si sono accesi, si è realizzato il grande sogno della mia vita»

Del resto, un approccio pop alle missioni spaziali sembra sempre più condiviso: in questi giorni anche gli ultimi astronauti bloccati sulla Stazione Spaziale Internazionale - Sunita Williams, Barry Wilmore, Don Pettit e Nick Hague - in orbita dal 5 giugno scorso per quella che avrebbe dovuto essere una missione di volo di prova di 8 giorni (fatali diversi problemi tecnici, tra cui perdite di elio e guasti ai propulsori) si sono prodotti in una apprezzatissima clip di auguri di Natale.

Non inquiniamo solo il pianeta: 50 mila detriti orbitano nello Spazio. Che fine faranno?
Il progetto Stem4Sud ha portato all’università di Napoli Federico II lo scienziato Moriba K. Jah, guru dell’astrofisica. Noi c’eravamo. E vi raccontiamo perché la protezione ambientale nello spazio deve essere una delle nostre priorità

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