Il 60% del Pil annuale globale dipende dall'acqua, ma le riserve si stanno esaurendo
Secondo il nuovo rapporto di World Economic Forum (WEF) e McKinsey & Company, il mondo si sta avvicinando a un punto di non ritorno: 4 miliardi di persone affrontano già oggi scarsità idrica per una parte dell’anno. Ed entro il 2050 saranno più di 5 miliardi a vivere in aree ad alto rischio
Entro il 2050, oltre metà della popolazione mondiale rischia di vivere in aree colpite da stress idrico. Il World Economic Forum lancia un appello per un’azione condivisa tra governi, aziende e società civile.
L’acqua è la risorsa che regola e determina la vita sulla Terra. È, infatti, un bene essenziale per la vita, per gli ecosistemi e per l’economia globale. Tuttavia, in un presente sempre più incerto in cui la questione climatica accende tensioni e dibattiti, anche l’acqua è al centro di una crisi senza precedenti. Secondo il nuovo rapporto pubblicato dal World Economic Forum (WEF) in collaborazione con McKinsey & Company, intitolato “Water Futures: Mobilizing Multi-Stakeholder Action for Resilience”, il mondo si sta avvicinando pericolosamente a un punto di non ritorno: oltre 4 miliardi di persone affrontano già oggi scarsità idrica per una parte dell’anno, e le previsioni indicano che entro il 2050 saranno più di 5 miliardi a vivere in aree ad alto rischio.
In una situazione così preoccupante, il report sottolinea l’importanza di costruire un piano di resilienza idrica dettagliato capace di anticipare, assorbire e reagire a shock idrici come siccità, inondazioni e inquinamento.
Oro blu: l’acqua rappresenta il 60% del PIL globale
Oltre al suo valore vitale, l’acqua ha un peso economico impegnativo. Secondo lo studio, il valore economico complessivo dell’acqua e dei servizi legati al suo ciclo supera i 58 trilioni di dollari all’anno, pari a circa il 60% del Pil mondiale. Non bisogna sottovalutare, inoltre, anche il crescente mercato delle tecnologie digitali per l’acqua, destinato a passare dai 37 ai 50 miliardi di dollari entro il 2028.
Tuttavia, nonostante l’enorme valore, l’oro blu resta una risorsa sistematicamente sottovalutata e mal gestita. Quindi, gli esperti propongono idee d’azione basate su soluzioni circolari, come il riutilizzo dell’acqua, la desalinizzazione e l’efficienza energetica negli impianti idrici; e il ripensare l’intero ciclo dell’acqua, valorizzando le risorse, proteggendo gli ecosistemi e aggiornando le infrastrutture obsolete.
Cooperazione e sinergia
Per rendere concreta questa visione, il rapporto di World Economic Forum e McKenzie propone percorsi strategici basati sulla corretta valutazione del valore dell’acqua, sul finanziamento di progetti innovativi, sul coinvolgimento di comunità locali, imprese e istituzioni, riformando le leggi per affrontare rischi e favorire un contesto normativo che porti allo sviluppo di nuove tecnologie green.
La cooperazione, ancora una volta, è alla base di tutto.
Solo attivando un percorso di sinergia tra aziende, forze pubbliche e comunità si potrà raggiungere un futuro idrico equo, sicuro e sostenibile.