La meglio gioventù in prima linea al Giubileo: “Ecco cos’è la felicità”
Un milione di ragazze e ragazzi a Roma per l'abbraccio del Papa, che lancia anche un messaggio di vicinanza per i giovani di Gaza e Ucraina. E poi: “La bellezza è nella condivisione”
Lo accoglie una marea variopinta di giovani. Le nuove generazioni, altro che social e mondo virtuale, sono qui, a Tor Vergata, nella periferia di Roma, per “abbracciare” il Papa. Lo hanno atteso per ore, hanno trascorso la notte nei sacchi a pelo, intonando canzoni, condividendo emozioni. Per la Messa del Giubileo dei giovani Leone non li delude: è il momento conclusivo di una settimana che, dal 28 luglio al 3 agosto, trasforma Roma nel cuore pulsante della fede delle nuove generazioni. Vi partecipa oltre un milione di ragazze e ragazzi, in rappresentanza di tutto il mondo (146 Paesi, comprese regioni in guerra come Libano, Iraq, Siria e Myanmar) e con loro 20 cardinali, circa 450 presuli, tra vescovi e arcivescovi, e quasi 7 mila sacerdoti . E ancora: accreditati 850 operatori dell’informazione, tra giornalisti, fotografi, cameraman e videomaker. Numeri straordinari, insomma.

Obbligato, dunque, il saluto plurilingue del Pontefice: “Buongiorno a tutti! Buona domenica! Good morning! Buenos dias! E bonjour, guten morgen! Spero che tutti voi possiate riposare un po'”, dice il pontefice. Finità con una chiamata a raccolta, perché la loro presenza è già oggi “il segno che un mondo diverso è possibile”, ed è per questo che li invita a diventare ambasciatori di pace, dialogo e giustizia.
Ancora: l’esistenza non dipende da ciò che si accumula, sottolinea Leone nell'omelia, ma risiede in quello che “con gioia sappiamo accogliere e condividere, l’amore di Dio che si manifesta in Cristo. È lui che disseta la sete del cuore e la risposta alle inquietudini”. Poi un messaggio forte e chiaro: “Aspirate a cose grandi, alla santità, ovunque siate. Non accontentatevi di meno. Allora vedrete crescere ogni giorno, in voi e attorno a voi, la luce del Vangelo”.

“Cos'è veramente la felicità? Qual è il vero gusto della vita? Cosa ci libera dagli stagni del non senso, della noia, della mediocrità?”, riassume Leone. La rispostaè, soprattutto, nella condivisione: “Vi siete incontrati tra coetanei provenienti da varie parti del mondo, appartenenti a diverse culture. Vi siete scambiati conoscenze, avete condiviso aspettative, avete dialogato con la città attraverso l'arte, la musica, l'informatica, lo sport. Al Circo Massimo, poi, accostandovi al Sacramento della Penitenza, avete ricevuto il perdono di Dio e avete chiesto il suo aiuto per una vita buona”. Fino all’aforisma finale: “La pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo e nemmeno da ciò che possediamo, ma in ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere”. C’è tempo per un messaggio di vicinanza ai giovani di Gaza e Ucraina e per l’appuntamento a Seoul, sede del prossimo Giubileo dei Giovani, nel 2027.



Nel cuore del Giubileo, tra la luce delle basiliche e l’ombra degli autobus in ritardo, la corsa all’oro del turismo e i romani che traslocano,
la capitale svela il suo doppio volto.
Qual è il confine tra minaccia
e celebrazione della sua bellezza?
Ne parliamo sul prossimo numero di GrandTour:
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