Ecco perché coltivare piante nello spazio può aiutare a salvare il pianeta
Dall’ingegneria genetica all’uso di sistemi idroponici e aeroponici pensati per funzionare in microgravità: farlo può aiutare non solo a sostenere le nuove missioni, ma anche per favorire un futuro più sostenibile sulla Terra
Quando pensiamo a Marte o alla Luna come possibili nuove case dell’umanità, la prima domanda che sorge spontanea è: cosa mangeremo? Portare con sé cibo pronto o spedire rifornimenti costanti non è sostenibile per missioni che dureranno mesi o anni. Ecco perché la scienza guarda alle piante come compagne indispensabili del nostro viaggio nello spazio, come spiega un articolo pubblicato sul magazine The Conversation.
Perché coltivare piante nello spazio
Le piante non sono solo una fonte di nutrimento: producono ossigeno, riciclano anidride carbonica e hanno effetti positivi sul benessere psicologico. In un ambiente isolato come una navicella o una base su Marte, prendersi cura di un orto spaziale può significare molto più che “avere cibo fresco”: può diventare un modo per sentirsi a casa. Ma coltivare nello spazio è una sfida. Senza gravità, le radici non sanno in che direzione crescere, l’acqua non scorre come sulla Terra e tende a formare bolle appiccicose, mentre l’ossigeno non si distribuisce uniformemente nel suolo. Per questo i ricercatori stanno sperimentando nuove soluzioni, dall’ingegneria genetica all’uso di sistemi idroponici e aeroponici pensati per funzionare in microgravità.
Cibo migliore per astronauti (e non solo)
Il menu degli astronauti oggi è fatto soprattutto di alimenti liofilizzati e a lunga conservazione. Non proprio un banchetto invitante, e dopo settimane si rischia la “stanchezza da menu”. Per questo la ricerca punta a sviluppare piante che non solo crescano in condizioni estreme, ma siano anche ricche di proteine di alta qualità e abbiano un buon sapore. Un esempio? Le sperimentazioni della NASA con i peperoncini sulla Stazione Spaziale Internazionale: gli astronauti hanno accolto con entusiasmo l’idea di aggiungere un tocco piccante ai pasti quotidiani. Allo stesso tempo, queste ricerche aprono scenari interessanti per la Terra: piante più nutrienti e sostenibili, utili in un mondo alle prese con crisi alimentari e cambiamenti climatici.
Dallo spazio alla Terra: innovazioni che tornano indietro
Molte invenzioni nate per lo spazio sono ormai parte della nostra vita quotidiana: dai sensori delle fotocamere negli smartphone ai materiali isolanti che proteggono case e auto dal calore. Lo stesso potrebbe accadere con le “piante spaziali”. Le tecniche sviluppate per renderle resistenti a microgravità e scarsità di ossigeno potrebbero aiutare anche l’agricoltura terrestre, ad esempio rendendo le colture più resistenti alle alluvioni o alle condizioni estreme. E non solo: le piante potrebbero diventare piccole “fabbriche verdi” capaci di produrre medicinali o materiali da costruzione, riducendo la dipendenza da risorse limitate.
Un progetto globale: il caso P4S
In Australia, il Centre of Excellence in Plants for Space (P4S) lavora proprio a questo obiettivo. Si tratta di un’iniziativa internazionale e transdisciplinare che unisce ingegneria, biologia, chimica degli alimenti, psicologia ed educazione. Entro il 2026, il centro avrà 200 ricercatori impegnati nello sviluppo di tecnologie per coltivare piante nello spazio, con un impatto diretto anche sulla sostenibilità della produzione alimentare sulla Terra. Il P4S non si limita alla ricerca: punta a formare oltre 400 studiosi entro il 2031, promuovere l’imprenditorialità e coinvolgere le scuole e il grande pubblico con attività di divulgazione. È un esempio concreto di come lo spazio possa diventare laboratorio di innovazioni utili per tutti.
"Coltivare" il futuro
La corsa alla Luna negli anni ’60 ci ha lasciato in eredità tecnologie che oggi diamo per scontate. La nuova sfida, quella di coltivare nello spazio, potrebbe regalarci una rivoluzione biotecnologica capace di cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo cibo sulla Terra. In altre parole, coltivare piante nello spazio non è solo un passo verso Marte: è anche un’occasione per immaginare un pianeta più sostenibile. E forse, mentre impariamo a far crescere un orto tra le stelle, impareremo anche a prenderci più cura della Terra che già abbiamo.