Così le balene "fertilizzano" i nostri mari
I risultati di uno studio: aumentano la produttività del fitoplancton fino al 10% nelle zone oceaniche povere di nutrienti durante l'estate
Le balene con fanoni riciclano azoto, fosforo e oligoelementi tramite feci e urina, aumentano la produttività del fitoplancton fino al 10% nelle zone oceaniche povere di nutrienti durante l'estate. Emerge da uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) e firmato da Carla Freitas (Institute of Marine Research, Norvegia) con Morten D. Skogen e colleghi, che ha misurato i nutrienti rilasciati in mare da megattere, balenottere e altre specie nei mari Nordico e di Barents e li ha inseriti in modelli ecosistemici ad alta risoluzione. Gli autori hanno quantificato i rilasci giornalieri di nutrienti tramite analisi multi-elemento di feci e urina e hanno valutato l'impatto sulla produzione primaria. Risultato? L'azoto è emesso principalmente con l'urina, mentre fosforo e microelementi (ferro, zinco, rame, manganese) sono veicolati soprattutto dalle feci; l'effetto medio annuo è in genere modesto (circa +0,6%), ma raggiunge picchi fino a +10% in estate nelle aree offshore distanti da altre fonti di nutrienti.
"I nostri dati - ha spiegato Freitas - mostrano che il riciclo di nutrienti operato dalle balene sostiene la produttivitàoceanica proprio quando e dove i nutrienti superficiali scarseggiano".
Le stime indicano che durante la stagione di alimentazione le popolazioni di balene dell'area di studio riciclano ogni giorno oltre 800 tonnellate di azoto e più di 300 tonnellate di fosforo, con variazioni spaziali legate all'abbondanza delle specie e alla dieta (krill o pesce). Su base annua, l'apporto riciclato raggiunge 147 mila tonnellate di azoto e 59 mila tonnellate di fosforo, oltre a decine di tonnellate di ferro, zinco, rame e manganese. "Il contributo - ha sottolineato Skogen - è particolarmente evidente nel bacino del Mare di Norvegia e lungo il margine dei ghiacci del Mare di Barents, dove la stratificazione estiva limita il rifornimento naturale di nutrienti". Secondo le simulazioni, l'aumento di produzione primaria si propaga a cascata lungo la rete trofica, con una crescita della biomassa di mesozooplancton fino al 10%, cioé degli organismi che trasferiscono l'energia dal fitoplancton ai livelli superiori, inclusi pesci commerciali. "Questi effetti - ha precisato Freitas - evidenziano l'importanza ecologica delle popolazioni di balene e suggeriscono che conservazione e ripristino possano rafforzare la resilienza degli ecosistemi marini".